News

A marzo il voto a Strasburgo sulla regolamentazione delle pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare

La Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha dato il via libera alla Direttiva europea per la regolamentazione delle pratiche commerciali scorrette nella filiera alimentare. Il documento approderà in aula a Strasburgo per il voto finale tra il 12 e il 14 marzo 2019, in occasione della assemblea plenaria.
Obiettivo del provvedimento è tutelare le aziende agricole e le imprese agroalimentari con soglie di fatturato fino a 350 milioni di euro da pratiche commerciali sleali quali cancellazione last minute degli ordini, ritardi nei pagamenti dei fornitori, modifiche unilaterali e retroattive dei contratti, mancati pagamenti ai fornitori per la merce invenduta. Tra le pratiche sanzionabili rientrerebbe anche l’utilizzo abusivo di informazioni confidenziali.
La Direttiva introduce l’obbligatorietà dei contratti scritti tra fornitori e acquirenti, la possibilità per chi subisce ingiustizie di denunciarle personalmente o tramite le associazioni mantenendo l’anonimato, il divieto di ritorsioni commerciali da parte dell’acquirente, tempi certi per l’azione dell’autorità legale di contrasto.
Sono previste efficaci ed incisive misure per l’enforcement, che dovrebbe essere di competenza di specifiche istituzioni degli Stati membri. Questi ultimi dovranno recepire la normativa entro 24 mesi dalla sua approvazione e provvedere all’applicazione entro 30 mesi.
La Direttiva è frutto dell’accordo raggiunto lo scorso dicembre tra Commissione, Parlamento Ue e Consiglio. Paolo De Castro, Vice Presidente della commissione Agricoltura, è stato relatore e autore di integrazioni al testo iniziale.
Ibc seguirà l’iter di recepimento della Direttiva in Italia, con l’obiettivo di creare condizioni di massima tutela per le industrie alimentari associate.